// LA SICUREZZA ELETTRICA

Ottenere il benestare tecnico di corretto funzionamento:
il COLLAUDO

MISURA LAB si occupa di tutte le prove e delle valutazioni di sicurezza elettrica che riguardano specificatamente gli impianti di distribuzione elettrica in bassa (BT) e in media tensione (MT) ai sensi della norma tecnica CEI applicabile, del DM 37/2008 e del D. Lgs. 81/08 – Capo III.
La verifica della funzionalità e della sicurezza degli impianti elettrici riveste un ruolo fondamentale che non può e non deve essere trascurato dagli utilizzatori, specialmente se rivestono il ruolo di datori di lavoro.

L’attività di tecnici impiantisti professionisti (ingegneri o periti industriali), l’adozione di metodiche standardizzate, l’impiego di strumentazione avanzata in regime di taratura periodica rende possibile il raggiungimento di specifici obiettivi di misure affidabili e utili.
Il nostro intervento è a supporto di due momenti specifici che riguardano gli impianti elettrici:

  • collaudo a nuovo
  • monitoraggio dello stato di fatto ai fini di vigilanza manutentiva

Perché collaudare un impianto elettrico

Una volta realizzato un impianto elettrico, è importante condurre le fasi di verifica funzionale di collaudo, così da agevolare la definizione di un benestare tecnico di corretto funzionamento.
Attraverso l’attività di collaudo è possibile riscontrare difetti che diversamente non sarebbero rinvenibili in buona fede da chi ha eseguito l’impianto. Inoltre, è altamente probabile che, se presenti, i difetti dell’impianto in oggetto si possono evidenziare proprio con il collaudo.
Essendo condotto da una persona terza rispetto a chi ha partecipato alla progettazione, direzione lavori ed esecuzione dell’opera, per sua natura il collaudo consente una valutazione maggiormente oggettiva e sincera di eventuali carenze, permettendone la risoluzione con opportuni interventi correttivi.
Infatti, la corretta attuazione dei contenuti del DM 37/2008 non rappresenta l’applicazione di una regola di sicurezza, ma di una procedura che, se seguita in tutte le sue fasi, porta alla sicurezza intesa come raggiungimento del rischio accettabile. Inoltre, con l’attività di collaudo aumentano notevolmente la possibilità e ancor più la probabilità di avere, in termini di sicurezza, dei rischi residui più bassi in relazione anche al rapporto costi/benefici.

Continuità Elettrica dei Ferri di Armatura nel Calcestruzzo

La continuità elettrica dei ferri di armatura nel calcestruzzo è un aspetto fondamentale da considerare, soprattutto in relazione alla protezione contro le scariche atmosferiche e alla messa a terra degli impianti elettrici.

Perché è Importante la Continuità Elettrica?

  • Protezione contro le scariche atmosferiche: in caso di fulminazione, i ferri di armatura, se elettricamente continui, possono fungere da dispersore, proteggendo così la struttura da danni significativi.
  • Messa a terra: la continuità elettrica dei ferri di armatura permette di collegarli all’impianto di terra, contribuendo alla dispersione delle correnti di guasto e alla sicurezza delle persone.
  • Equipotenzialità: garantisce che tutte le parti metalliche della struttura siano al medesimo potenziale elettrico, evitando pericolose differenze di potenziale che potrebbero causare scintille e incendi.

Come si Ottiene la Continuità Elettrica?

La continuità elettrica si ottiene attraverso i metodi classici:

  • Saldatura: è il metodo più efficace, ma richiede personale qualificato,  attrezzature specifiche e determina un allungamento dei tempi di posa.
  • Sovrapposizione e legatura: i ferri vengono sovrapposti per una lunghezza adeguata e legati con filo di ferro; questa soluzione è meno efficace della saldatura, ma più economica.
  • Giunti meccanici: vengono impiegati degli  elementi preformati che permettono di unire i ferri in modo rapido e sicuro.
  • Connessioni di continuità: si utilizzano sistemi innovativi che sfruttano l’aderenza tra barre di armatura e uno specifico manicotto metallico.

Come si Verifica e Misura la Continuità Elettrica nelle Strutture in Calcestruzzo?

Secondo la norma CEI EN 62305-3 (Protezione contro i Fulmini) i ferri di armatura di una struttura in calcestruzzo armato sono considerati elettricamente continui (al pari di un cavo conduttore in rame, ad esempio) se la maggior parte delle interconnessioni tra i ferri verticali e quelli orizzontali è effettuata mediante saldatura, o comunque in modo meccanicamente certo ed elettricamente sicuro.
La connessione dei ferri verticali deve essere effettuata mediante saldatura o con morsetti, o in alternativa tramite un sovrapposizione dei ferri per un minimo di 20 volte il loro diametro e legati o interconnessi in altro modo sicuro. Per le strutture di nuova costruzione, la connessione tra i ferri d’armatura deve essere specificata dal progettista o dall’installatore in cooperazione con il costruttore ed il responsabile delle opere civili.
Per le strutture che utilizzano i ferri d’armatura del calcestruzzo (comprese le strutture prefabbricate e quelle in cemento armato precompresso), la continuità elettrica dei ferri d’armatura deve essere verificata mediante misure elettriche tra la sommità e la base della struttura. La resistenza elettrica totale, misurata con strumentazione di prova atta allo scopo (con corrente di prova pari a 10 A), deve essere inferiore a 0,2 Ω. Se il valore misurato fosse superiore, o se non risultasse fattibile la misura, i ferri d’armatura non devono essere utilizzati come calate naturali (v. punto 5.3.5).
In questo caso è prescritta l’installazione di calate esterne all’edificio.

Protezione dai fulmini e sorgenti ATEX: la continuità elettrica delle strutture

Ci sono delle situazioni specifiche dell’edificio, in particolare quando sono presenti una o più sorgenti ATEX, tali da richiedere la protezione dagli effetti delle scariche atmosferiche. Ciò è determinato dall’applicazione della norma di valutazione del rischio da fulminazione: la CEI EN 62305-2:2013. Nel momento in cui il livello del rischio calcolato supera quello tollerato è obbligatorio installare l’impianto di protezione contro le fulminazioni.

Nello specifico, quando nei locali sottoposti a valutazione del rischio è presente anche solo una sorgente di possibile esplosione (ATEX), il livello di rischio sale in modo importante, al punto, come detto, da determinare l’obbligo di proteggere la struttura dai fulmini, installando uno specifico impianto parafulmine (LPS). Questa scelta obbligata determina evidentemente un impegno economico rilevante.

Abbiamo però un’opzione concessa dalla guida CEI 81-29:2014. Se la zona pericolosa (ATEX) ad esempio si trova all’interno di strutture portanti metalliche, oppure realizzate in cemento armato con ferri di armatura continui, l’edificio (solo in questo caso) può essere considerato senza rischio di esplosione.

Infatti se si dimostra la continuità elettrica con un valore inferiore a 0,2 ohm, l’ipotesi espressa nella guida CEI 81-29 è soddisfatta. Quindi è necessario intervenire tramite opportune misurazioni a campione della continuità  dei ferri di armatura tra gli elementi prefabbricati contigui costituenti la struttura dell’edificio, in ragione delle indicazioni espresse al punto 4.3 e appendice E.4.3 della norma CEI EN 62305-3:2013, impiegando uno specifico strumento di misura in configurazione a quattro conduttori che inietta nel circuito di prova una corrente di 10 A.

MISURA LAB: Misure su Misura delle necessità del Cliente

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// COSA FACCIAMO

Quali attività prevedere per un collaudo o la verifica funzionale e di sicurezza di un impianto elettrico di distribuzione

// Il nostro servizio

MISURA LAB si occupa di misure e prove strumentali relative a

Oltre ai rilievi strumentali viene verificata la corrispondenza tra stato di fatto definito nella documentazione e quanto riscontrabile nell’impianto di distribuzione elettrica come è stato installato.

Siamo operativi in Emilia Romagna, Friuli, Veneto, Trentino, Lombardia.

In ogni caso possiamo intervenire in tutta Italia.

// PARTICOLARI DA CONOSCERE

Termografia industriale negli impianti elettrici

Gli elementi costitutivi dell’impianto elettrico sono tutti soggetti ad invecchiamento e degrado, che con il passare del tempo, modificano le caratteristiche elettromeccaniche del singolo elemento, sino a comprometterne la sicurezza.

In effetti capita molto spesso di assistere a mancati servizi improvvisi, o nelle peggiori situazioni, a degli incendi dovuti alla mancata manutenzione.

Un indicatore primario di tali anomalie è un riscaldamento eccezionale, facilmente riscontrabile tramite un’immagine termica. E’ evidente come una diagnosi termografica sia uno strumento indispensabile per pianificare azioni preventive, consentendo la correzione del difetto, ed individuando i punti deboli del sistema arrivando ad abbattere i costi relativi al fermo impianto.

Scoprire e riparare un collegamento elettrico carente, prima che il dispositivo si danneggi, significa evitare i costi che si sarebbero dovuti sostenere per il fermo impianto non previsto. Infatti la termografia degli impianti elettrici è un’eccellente tecnica non invasiva per rilevare guasti e anomalie negli impianti elettrici.
La presenza di un punto caldo all’interno di una apparecchiatura è dovuta generalmente ad un collegamento corroso, allentato oppure ossidato, o ancora, al malfunzionamento del componente in questione.

Anche negli avvolgimenti dei motori un riscaldamento superiore ai 70 °C porta alla bruciatura dello smalto isolante, con conseguente carenza di isolamento, o peggio corto circuito con effetti dannosi alla continuità di servizio.
È opportuno quindi eseguire impianti con conduttori ben dimensionati ed eseguiti a regola d’arte. Le protezioni di impianto previste in maniera adeguata, intervenendo subito, evitano il surriscaldamento e quindi il principio d’incendio conseguente.

// COME SIAMO ORGANIZZATI

Strumentazione

Strumento multifunzione per verifiche di sicurezza specifiche per il collaudo degli impianti elettrici secondo la norma CEI 64-8 e il Decreto 37/2008.

Analizzatore di potenza e di qualità dell’energia per impianti di distribuzione trifase e monofase: misura tutti i parametri di tensione, corrente e potenze utili alla diagnostica, cattura e registra simultaneamente tutti i parametri elettrici, transitori, allarmi e le forme d’onda.

Analizzatore di spettro portatile, con sonda differenziale per misure selettive di disturbi condotti nella rete di distribuzione elettrica trifase e monofase da 150 KHz a 80 MHz.

Oscilloscopio digitale portatile, idoneo per eseguire una rapida analisi della forma d’onda nel dominio sia del tempo che della frequenza.
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